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Ogni persona è unica e irripetibile. Tutti lo sappiamo e tutti ne siamo assolutamente convinti. Sia perché lo ha ampiamente dimostrato la scienza sia perché è evidente a chiunque il fatto che a parità di condizioni ambientali, sociali e culturali, le risposte sono comunque diverse per ciascuno. Da questa semplice considerazione che ci trova tutti d’accordo, deriva una altrettanto semplice evidenza:
“Ogni persona deve essere trattata come unica e irripetibile”
Al contrario, parlando di esercizio fisico/allenamento, se viene proposto lo stesso “rimedio” a chiunque, indipendentemente dalle proprie caratteristiche, dal proprio obiettivo, dalle proprie esigenze/problematiche e dal proprio punto di partenza, allora c’è qualcosa che non funziona nell’approccio che viene utilizzato. Questo purtroppo è esattamente ciò che succede (e forse sta capitando anche a te, oppure ti è capitato in passato) quando ti propongono una modalità di allenamento/attività fisica che rientra in una delle seguenti categorie:
Risulta evidente come tutte queste casistiche non siano altro che tentativi, più o meno manifesti, di ottimizzare il tempo e i costi di chi li propone, nel tentativo di promuovere una certa attività a più persone possibili. Tutto questo ovviamente a discapito delle esigenze individuali, delle problematiche e della cura dei dettagli che ogni singola persona unica e irripetibile merita. Poco importa se poi tentano di farti “mandare giù la medicina” dicendo che:
Oltre ad altre stupidaggini simili (perché è di questo che stiamo parlando). La medicina sarà comunque avvelenata. D’altronde la didattica dell’allenamento è piena di riferimenti riguardo l’importanza della personalizzazione dell’intervento fisico e della sua costruzione che dovrebbe derivare da un processo di analisi e di valutazione individuale. Nonostante tutto, queste cose vengono puntualmente dimenticate, quando si passa dalla teoria alla pratica.
Le casistiche che abbiamo elencato sopra si verificano costantemente nella maggior parte delle palestre, centri sportivi e anche da parte di singoli istruttori che tentano di mascherare questo trattamento dietro alle false illusioni dei trattamenti sopra elencati. Se l’obiettivo è quello di passare qualche ora in compagnia, di divertirsi e di muoversi un minimo va bene così. Basta prenderla un po’ alla leggera senza pretendere troppo da sé stessi né tantomeno dai risultati attesi.Se nutri un sogno, un desiderio, un obiettivo, allora le cose si complicano un po’ Essere trattati allo stesso modo del tuo amico, del tuo compagno di corso, della ragazzina, del pensionato o di quello che ha l’ernia cervicale è nella migliore delle ipotesi una perdita di tempo. Nella peggiore delle ipotesi è un vero e proprio rischio per la tua incolumità.
Facciamo un esempio:Tu hai un’ernia cervicale, mentre il tuo compagno di corso è in evidente sovrappeso. Che si fa? Fai esercizi che prevedano di spingere un carico sopra alla testa? No, perché l’ernia cervicale potrebbe non essere d’accordo. Fai un po’ di corsa, step o salto della corda? No, perché le articolazioni del tuo compagno di corso in evidente sovrappeso potrebbero subire danni anche gravi. Allora a che gioco giochiamo? Mi sembra chiaro che c’è qualcosa che non va, non può funzionare.
In questi casi ci si arrangia con proposte di esercizio che siano sufficientemente generiche e inutili fino al punto da risultare neutre per tutti. La regola è quella di evitare di fare dei danni. La verità è che ti stanno manipolando. Ecco allora che le ragioni tecniche che dovrebbero guidare un buon lavoro creato su misura, vengono messe inevitabilmente in secondo piano e si cerca di ovviare a queste carenze con della buona musica, con un ritmo di movimenti da toglierti il fiato e che dia l’impressione di farti faticare quanto basta.
C’è un grande problema all’origine di questa incapacità che affligge le palestre e i centri sportivi in genere di prendersi cura di ogni singola persona organizzando un percorso ad hoc in funzione delle esigenze individuali. Questo grande problema è sia di tipo gestionale/organizzativo, sia di tipo tecnico. Proprio per questo possiamo definirlo come un problema di:
Per disorganizzazione si intende che mediamente le palestre e i centri fitness (e di conseguenza anche chi ci lavora all’interno, compresi i personal trainer), sono strutturati per accogliere e far “muovere”:
A parte il discorso dell’emergenza COVID-19, che seppur in modo del tutto imprevedibile a messo in fuorigioco questo stile organizzativo, in ogni caso si tratta di una gestione del tutto impersonale, con l’obiettivo di fare grandi numeri, ignorando completamente l’attenzione che meriterebbe ogni singola persona. Questo aspetto organizzativo non si nota soltanto nella gestione “collettiva” delle attività, ma anche negli spazi. Ecco qualche semplice esempio:
Per incompetenza, invece, si intende un limite tecnico sia in termini di approccio all’esercizio fisico/allenamento, sia dal punto di vista operativo. Il limite tecnico di “approccio all’allenamento” deriva dal fatto che il più delle volte vengono dimenticate (o quasi) tutte quelle operazioni che permettono ad un percorso di allenamento di essere davvero personalizzato, sicuro ed efficace:
Si tratta dell’insieme di operazioni utili per raccogliere le informazioni psico-fisiche (e non solo) del soggetto che sono utili per preparare un percorso di esercizio fisico personalizzato.
Si tratta dell’insieme di operazioni che consentono di monitorare e quindi eventualmente correggere e/o perfezionare il percorso di allenamento individuale.
Si tratta dell’insieme di operazioni che permettono di valutare concretamente ed in modo affidabile i risultati raggiunti (o non raggiunti) attraverso una proposta di allenamento personalizzata.
L’altro aspetto che riguarda l’incompetenza “operativa” con la quale ci si trova spesso a fare i conti è l’assenza (o comunque la scarsa efficienza) di un supporto tecnico adeguato che sia in grado di assisterti durante il tuo percorso di allenamento. Ti faccio un esempio: se hai un dubbio su un esercizio hai sempre a disposizione una persona qualificata e/o degli strumenti in grado di aiutarti nella correzione dello stesso?
Si tratta dell’insieme di operazioni che consentono di garantire la costante “presenza” di un supporto tecnico professionale. Se hai bisogno di un consiglio, di un aiuto, di una correzione o altro, devi avere a disposizione una serie di strumenti in grado di soddisfare ogni tua necessità.
Hai mai visto qualcosa del genere nella tua palestra, nel tuo centro fitness o da parte del tuo personal trainer?
I rischi reali che derivano da un trattamento non personalizzato sono di tipo economico, temporale e fisico.
Sei sicuro che vuoi correre questi rischi?
L’obiettivo ultimo è la vera personalizzazione di un percorso di allenamento affinché possa esprimere il massimo in termini di efficacia e sicurezza. Premesso questo, andiamo per ordine ripassando uno ad uno i vari aspetti che abbiamo affrontato nel corso di questo articolo e che possono fare la differenza tra un percorso di allenamento costruito attorno a te (e quindi efficace e sicuro), rispetto ad un approccio approssimativo (e quindi inefficace e pericoloso):
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Buon allenamento!