Iniziare o riprendere l’attività fisica in presenza di un dolore, di un problema fisico o dopo un infortunio può sembrare scoraggiante (comprensibilmente) e si tratta di una di quelle situazioni che crea incertezza in quelle persone che hanno il desiderio di fare attività, ma non sanno come fare e se gli conviene farlo.
Il dubbio principale riguarda l’utilità o meno di intraprendere un percorso di esercizio fisico. Sarò in grado di svolgerlo? Mi farà bene?
Il dubbio, comprensibile, nasce per due motivi principali:
Talvolta si è portati a credere che il famoso “riposo”, quello che ti consiglia ogni medico di base, sia l’unica strada percorribile. Invece, pur essendo un consiglio condivisibile, soprattutto nelle prime fasi in cui si manifesta il problema (fase acuta), non è affatto la soluzione per risolvere il problema e tornare ad essere in forma. Anzi, al contrario, il rischio è proprio quello di andare a cronicizzare un problema che se non viene affrontato può solo che peggiorare con il tempo.
In effetti in questi casi c’è un problema da risolvere: si ha un assoluto bisogno di un intervento attento e personalizzato, cosa che nelle palestre non è possibile e spesso si fa fatica ad essere seguiti in modo attento anche con gli interventi individuali, se non vengono adottate alcune misure specifiche di intervento. In questi casi spesso ci sono cose che si possono fare, altre che andrebbero evitate e altre ancora che possono causare dei veri e propri danni andando a peggiorare la situazione.
Per certo, con un approccio personalizzato e ben organizzato, è possibile ritornare in forma e ottenere i benefici desiderati. L’obiettivo di questo articolo è guidarti attraverso una semplice descrizione di come dovrebbe essere strutturato un percorso che ti possa aiutare a svolgere l’attività fisica in modo sicuro ed efficace, anche in presenza di problematiche fisiche.
Immagina di allenarti ogni giorno senza sapere se stai eseguendo correttamente gli esercizi. Non solo rischi di non ottenere i risultati desiderati, ma aumenti anche la probabilità di farti male. La differenza tra un allenamento efficace e uno dannoso spesso risiede nei dettagli: l’angolo di una flessione, la postura durante uno squat, il ritmo di un sollevamento pesi.
Ora puoi pensare che per risolvere a questo problema sia sufficiente avere di fianco a te mentre ti alleni il tuo istruttore di fiducia. E invece scoprirai, leggendo questo articolo, che ciò che fa davvero la differenza è il metodo utilizzato per la correzione e la sua costanza nell’applicarlo.
Prima di iniziare qualsiasi programma di allenamento, è fondamentale effettuare una valutazione accurata dello stato fisico, delle problematiche esistenti e dell’eventuale infortunio subito. Questa fase include:
Dopo un protocollo di valutazione accurato è comunque indispensabile passare alla prova “sul campo”, ovvero alla condivisione e alla correzione di tutte quelle attività che dovranno interessare l’interessato nel successivo periodo di ripresa dell’attività.
La pratica sul campo permette al professionista di capire a fondo la situazione reale (qualunque essa sia) in cui si trova l’interessato e da qui è possibile capire quali sono le principali criticità e creare di conseguenza un piano didattico che, parallelamente all’esercizio svolto, accompagnano la persona andando a sbloccare e superare i propri pun ti deboli. Ad esempio ci si può dotare di analisi video personalizzate, documenti di approfondimento e creazione di regole di allenamento ad hoc.
Una volta che il percorso personalizzato inizia, sarà possibile notare graduali miglioramenti di tutte le capacità fisiche (forza di base, resistenza, ecc…). In tal senso ciò che fa la differenza è l’applicazione della regola del “carico progressivo”, ovvero una programmazione settimanale di step successivi che possano garantire il rispetto dei tempi di adattamento individuali.
Anche dopo aver applicato alla lettera le prime 4 fasi, non possiamo comunque essere certi al 100% che tutto funzioni alla perfezione. Talvolta succede, ma non sempre. In alcuni casi è necessario intervenire per correggere il tiro e andare a correggere ulteriormente, ogni volta che serve, l’intervento inizialmente creato.
Questo punto è dove cadono (quasi) tutti. E il motivo è semplice: il monitoraggio personalizzato smaschera ogni “finta personalizzazione”, dato che si tratta di registrare dati, controllarli e applicarli per intervenire sulla singola persona: non si può barare.
In questa fase si mira a reintegrare completamente l’attività fisica nella routine più completa possibile, garantendo che il corpo sia preparato per affrontare allenamenti più intensi senza rischi di recidiva. Il monitoraggio, il feedback continuo e i check periodici dovranno restare i capisaldi per portare avanti il percorso di allenamento personalizzato e per apportare eventuali modifiche.
Riprendere l’attività fisica in caso di dolore, problematica fisica o dopo un infortunio richiede pazienza e determinazione, ma con un percorso personalizzato e ben strutturato, è possibile non solo recuperare la forma fisica, ma anche superare i livelli di performance precedenti.
Allenamento Sequenziale è qui per supportarti in ogni fase del tuo percorso di recupero, garantendo che tu possa raggiungere i tuoi obiettivi in modo sicuro ed efficace.
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Buon allenamento!
Per approfondire: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10815384/